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  • Autore: PUNTOINTERROGATIVO
  • Categoria: Racconti trans
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LESBICA + TRANS, DUBBI DI IDENTITA' - parte 1 - città Soverato (CZ) - Trento Trasgressiva

LESBICA + trans DUBBI DI IDENTITA' - parte 1 - città Soverato (CZ)

Conoscevo Leo sin dai tempi dell'Università e ci siamo rivisti per caso un anno fa. Per meglio dire, lui mi ha rivisto, perchè io non avrei mai potuto riconoscerlo.
Ero sempre stata attratta dal suo aspetto un po' effeminato e dai suoi modi "border line". Così, mi ero presa una cotta per lui durante l'ultimo anno di corso ed avevo promesso a me stessa che, prima della laurea, lo avrei baciato. Quando in effetti sono successe tutte e due le cose, abbiamo trascorso un'estate all'insegna delle grandi e piccole trasgressioni. Scopavamo come conigli, però lui aveva gusti strani ed una particolare predilezione per il sesso anale, sia attivo che passivo. Un giorno si è presentato con una cintura fallica ed ha preteso che la indossassi per sodomizzarlo. La prima volta è stato davvero scioccante. Io dietro di lui con 'sta mutanda munita di un cazzo di plastica eretto e vibrante. Lui che mi chiedeva di ungergi l'ano con una crema lubrificante e si comportava come una femmina in calore. E poi la penetrazione ed i suoi spasmi di piacere, molto più intensi di quando ero io ad essere inculata, i gemiti ed i suoi continui: "Ancora... non ti fermare... ancora...". Ero confusa, non sapevo più chi ero, cosa ero. E più passava il tempo più il sesso assumeva un orientamento omo piuttosto che etero.
Ma la parte più difficile erano i rapporti sociali. Ogni volta che parlavamo con gli amici della nostra relazione, esitavo e mi tiravo indietro perchè (udite, udite) lui non faceva mistero di voler diventare una donna
Pensavamo ad un futuro insieme, ma io, anche se lo amavo, non avevo idea di come un fidanzato trans avrebbe sconvolto la mia già fragile identità. I miei genitori e gli amici avrebbero pensato che ero lesbica? Ormai Leo si presentava a tutti come una futura donna, ma io non avevo mai avuto questi problemi quando uscivo con un etero. Come facevo a dire ai miei che il mio ragazzo era una ragazza O peggio, come facevo a dire loro che era un ragazzo che poi era diventato una ragazza? Che casino!
Anche se mia madre e mio padre erano e sono le persone più buone e comprensive del mondo, non avevo il coraggio di fare un outing così estremo, di rivelare che ero doppiamente lesbo, e dire loro che non avrebbero mai avuto dei nipoti. E poi, come eludere le domande personali degli amici tipo: "Ma come funziona la vostra relazione? Come si chiamava da uomo Ha il pene oppure si è operato?". Avrei avuto paura di tenergli la mano in alcuni parti della città o di sentire i commenti maligni dei passanti. Era troppo per le mie deboli spalle.

CONTINUA

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